domenica 22 settembre 2013

IL CANTUCCIO SBAGLIATO...


Avete mai sentito parlare dei "Biscotti di Prato" alias "Cantucci"?
Beh per chi non li conoscesse, sono dei biscotti secchi e scrocchiarelli alle mandorle che in genere si gustano a fine pasto inzuppati in un vino liquoroso, tradizionalmente il Vin Santo. 
Mi ricordo ancora quando, ai tempi del liceo, durante uno scambio culturale con una classe di studenti canadesi, feci assaggiare alla famiglia che mi ospitava, i cantucci inzuppati nel Vin Santo... Non vi dico la faccia che fecero quando mi videro inzuppare il biscotto nel vino! Non riuscivano a capacitarsi di cosa stessi facendo! Stupiti come pochi, fecero due occhi sgranati nemmeno avessi offerto loro della droga, ma dopo averne assaggiato uno furono letteralmente rapiti dalla golosità di quel gesto che in men che non si dica finirono Cantucci e Vin Santo! Tan'è che, tornata in Italia, dovetti pure spedirgliene un pacco!!!
Ora non chiedetemi perchè si chiamano "cantucci" perchè non ne ho la più pallida idea e sinceramente cercando un pò nel web non sono riuscita a darmi una spiegazione logica del nome, e tanto meno a ricavarne l'origine. L'unica cosa che so, e che ho sempre saputo, è che sono dei biscotti originari della città di Prato, prodotti fin dal XIX secolo dal famoso Antonio Mattei, pasticciere di Prato, che ne mise a punto una ricetta divenuta famosa dappertutto e che ancora oggi vende questi fantastici biscotti nella tipica confezione di carta cerata blu. 
Ad ogni modo i cantucci sono decisamente semplici da fare, è solo il metodo di cottura che è particolare: prima si cuoce l'impasto come un filoncino, poi, ancora caldo, si taglia a fette e si ripassano le fette in forno a tostare in modo che possano cuocere anche all'interno.
Ed è proprio qui che casca l'asino: Più una cosa è semplice, più c'è il rischio di sbagliare perchè si prende "sotto gamba".
L'altra mattina infatti, indecisa sui biscotti da preparare, avevo praticamente cosparso la tavola di cucina di libri e ricettari vari per scegliere la ricetta più "fattibile" in base a ciò che la mia dispensa aveva da offrire: una non potevo farla perchè mi mancava il miele, qualcuna non potevo farla perchè non avevo abbastanza burro, qualcun'altra non era fattibile perchè non avevo la panna acida...  
Una volta avuta l'illuminazione e scelta la ricetta giusta però (i cantucci nella loro versione cioccolatosa, che secondo me è più golosa della versione tradizionale a base di mandorle), cialtrona come poche, avevo lasciato la tavola bella apparecchiata di libri e...mi sono confusa tra due ricette!
Non ho fatto in tempo ad aggiungere il burro (per giunta fuso) all'impasto che mi è venuto un lapsus "Ma erano 150gr di burro, vero? O solo 50gr" 
Troppo tardi ormai, il burro era già amalgamato al resto degli ingredienti... 
Non mi restava che incrociare le dita (omettiamo tutta la scena della sclerata che ho fatto che è meglio va'...) mentre già maledivo me stessa per aver realizzato quella ricetta con troppa poca attenzione, immaginando tutto quel ben-di-dio buttato nella pattumiera.
Eppure no, incredibile ma vero, i biscotti sono venuti perfetti, addirittura più buoni del solito perchè più friabili e decisamente simili a quelli del buon Mattei!
Per cui, incredula del risultato ma troppo felice, non mi rimane che condividere con voi questa ricetta, nata per un errore di distrazione, ma decisamente valida!

CANTUCCI AL CIOCCOLATO



Ingredienti per circa 30/40 biscotti:
450gr. di farina
350gr. di zucchero
2 uova intere  
3 tuorli
1 uovo intero per spennellare i biscotti
1/2 bustina di lievito per dolci
150g. di burro fuso tiepido
scorza grattugiata di un arancia piccola
un pizzico di sale
250g. di cioccolato fondente a pezzi

Procedimento:
Montiamo con le fruste elettriche in una ciotola 2 uova intere e 3 tuorli con lo zucchero  finché non diventano chiare e spumose; uniamo la scorza d’arancio grattugiata e aggiungiamo il burro fuso precedentemente raffreddato.
Continuiamo a lavorare con le fruste elettriche aggiungendo un poco alla volta la farina ed il lievito; così facendo otterremo dei biscotti molto friabili e croccanti.
Uniamo quindi il cioccolato a pezzi e facciamo  3/4 filoncini larghi circa 3 dita e spessi 1 e disponiamoli sulla placca del forno ricoperta di carta forno, ben distanziati, perchè durante la cottura tenderanno ad allargarsi.
Spennelliamoli con un uovo intero sbattuto e inforniamoli a 180°/200° per circa mezz’ora. Trascorso questo tempo, li sforniamo e li tagliamo facendo ciascun biscotto dello spessore di circa 1,5 cm. Li rimettiamo sopra la teglia ricoperta di carta da forno e li inforniamo a 100° a forno ventilato per circa 10 minuti ( In questo modo si seccheranno, ma attenzione a non tenerli troppo nel forno perchè altrimenti diventeranno troppo duri!) .

martedì 17 settembre 2013

UN CUPCAKE CHE PROFUMA D'ESTATE...

A quanto pare non è destino che io scriva questo post.
Per giorni ho cercato inutilmente l'ispirazione per scrivere un introduzione brillante e originale per questa ricetta (questo tempo mette un uggia tale da renderti praticamente un ameba...come si fa a trovare l'ispirazione per cucinare o per scrivere qualcosa di decente!?) poi quando finalmente mi sono sentita particolarmente ispirata per scrivere qualcosa di non troppo palloso, ecco che le macchine mi si riversano contro! ....Ghrrrrr!
Questa è praticamente la terza volta che riscrivo da capo questo post!!!!...Lo so che esiste il tasto "salva" ma nemmeno a farlo apposta: ogni volta che puntualmente posiziono il cursore su quel benedetto tasto mi si pianta il pc e puff...sparisce tutto.. Che, tutto sommato, a vederla dall'esterno, può anche sembrare una scena piuttosto comica, ma vi assicuro che non c'è assolutamente niente da ridere, anzi mi sono talmente innervosita che se avessi avuto sotto mano una mazza da baseball avrei fatto piazza pulita!  Ma non mi fraintendete, non sono assolutamente contro la tecnologia, anzi ! (e non entriamo nel merito a questo argomento sennò non finisco più di scrivere!) Solo che a volte bisogna riconoscere che invece di semplificare le cose le complica eccome...perchè a quest'ora se il mio pc non si fosse ribellato, io avrei già ultimato da un pezzo il mio post e voi sareste già in cucina tra i fornelli a sfornare questi dolcetti...


Perchè tutta questa fretta di farvi conoscere questa ricetta?
Perchè sono dei cupcakes al cocco, che in quanto tali si addicono ben poco a queste giornate bigie - non a caso li avevo preparati in uno dei giorni più caldi di settembre - ma non potevo di certo lasciarli a marcire in archivio, perchè vi assicuro che vale troppo la pena di provarli...sono letteralmente da capogiro: hanno un profumino così fresco e inebriante, un sapore così dolce e delicato, una consistenza così morbida...che basterà chiudere gli occhi al primo assaggio per rievocare i caldi ricordi estivi e subito vi sembrerà di essere a baco su un amaca all'ombra di due palme, su una di quelle spiaggie esotiche bianchissime e lunghissime, di fronte ad un mare cristallino...insomma, anche se non hanno nulla a che vedere con la stagione autunnale e triste diquesti giorni in realtà sono la coccola perfetta per esorcizzare la malinconia-post-rientro-dalle-ferie!

CUPCAKES AL COCCO
(da una ricetta di Laurel Evans)


Ingredienti per circa 12 cupcakes:
- per la base:
1 lattina di latte di cocco, circa 380 g
150 g di farina “00″
1 ¼ cucchiaini di lievito per dolci
1/4 cucchiaino di sale
90 g di burro, a temperatura ambiente
130 g di zucchero
1 uovo grande
i semini di un baccello di vaniglia, oppure  1 cucchiaino di estratto di vaniglia
- per il frosting al Philadelphia:
300gr philadelphia;
150gr zucchero a velo;
125ml di panna fresca da montare.
- per guarnire:
100 g di cocco grattugiato
fettine di lime fresco.

Preparazione:
Per prima cosa prepariamo l'impasto: portiamo a ebollizione il latte di cocco in una pentola con bordi alti (il latte quando bolle è molto tumultuoso). Abbassiamo leggermente la fiamma e facciamo bollire fino a ridurlo a circa 120 ml, girandolo di tanto in tanto, per circa 30 minuti. Togliamolo dal fuoco e lasciamolo raffreddare completamente. Trasferiamolo quindi in una ciotolina e mettiamolo da parte.
In una ciotola mescoliamo  la farina, il lievito e il sale. In un'altra ciotola lavoriamo con le fruste il burro finche’ diventa cremoso, quindi uniamo lo zucchero e continuiamo a sbattere velocemente finché il tutto diventa liscio ed omogeneo. A questo punto uniamo l’uovo e sbattiamo bene, poi aggiungiamo i semini del baccello di vaniglia (oppure l’estratto). Uniamo meta’ del composto a base di farina, e mescoliamo finchè non è abbastanza amalgamata. Quindi versiamoci il latte di cocco, mescolando delicatamente. Aggiungiamo l’altra meta’ del composto con la farina, mescolando a bassa velocita’ finche’ il tutto non è ben amalgamato.
Versiamo il composto così ottenuto negli stampini rivestiti con i pirottini per due terzi con il composto e inforniamo a 180° per circa 20 minuti o finché uno stecchino infilzato in mezzo ne esce pulito.
Intanto prepariamo il frosting al philadelphia: Montiamo con le fruste elettriche il philadelphia con lo zucchero a velo e uniamo poi, con lenti movimenti dal basso verso l'alto, la panna montata.
Una volta cotte le tortine, le facciamo raffreddare, quindi con l'aiuto di una sac a poche decoriamo la superficie dei cupcakes. Infine le guarniamo con il cocco grattugiato e una fettina di lime.

lunedì 9 settembre 2013

QUESTIONE DI GUSTI

Ma voi ce l'avete un dolce preferito? 
Uno di quelli che vi fate appositamente preparare per il compleanno, quel dolce che vi manda particolarmente in estasi al primo boccone?
Scommetto che almeno per il cinquanta per cento di voi (ma forse anche il sessanta per cento) mi dirà "Tiramisù". 
Già a chi non piace il tiramisù?! 
Non a caso è al primo posto nella top ten dei dolci italiani più apprezzati nel mondo! 
Gli hanno pure dedicato una giornata mondiale... il "World Tiramisù Day", vi rendete conto?
Per molti anni è stato il protagonista indiscusso del mio compleanno...
Ogni ventisei giugno, non si festeggiava il mio compleanno senza una bella ciotola di tiramisù della mamma... per non parlare di quello della nonna che, per farmi ancora più felice ci metteva dentro, sopra ogni strato di mascarpone, un bel pò di cioccolato fondente spezzettato... 
Ecco mangiare quel tiramisù era un pò come fare una caccia al tesoro, quando addentavi quel pezzettone di cioccolato ti si illuminavano gli occhi e sorridevi a trentadue denti nemmeno avessi fatto sei al Superenalotto!
In realtà a pensarci bene, le foto dei miei primi compleanni mi ritraggono con la classica torta al cioccolato, simil pan di spagna, semplice semplice, ricoperta di cioccolato fuso e guarnita con i "chicchini colorati" come li chiamavo io, ovvero le codette di zucchero... In effetti, era decisamente più pratica la torta al cioccolato rispetto al tiramisù...Vi immaginate tutti quei bambinetti sbrodolati da capo a piedi di mascarpone?! Ma da quando ho acquistato un certo potere decisionale, il tiramisù era quello che chiedevo ogni anno!
Sono convinta però che, nonostante sia il dolce preferito della maggior parte di voi, nessuno lo preparerà nello stesso identico modo.
E' curioso infatti come, di Tiramisù, ne esistano innumerevoli versioni, tutte differenti: Usate i savoiardi o i pavesini? O magari il pan di spagna... E li bagnate con il caffè o il cioccolato? E la crema di mascarpone come la preparate? con le uova pastorizzate? la panna?  ...E poi c'è chi, per non rinunciare in alcun modo alla linea, si concede una fetta (che poi sarebbe meglio parlare di cucchiaiata, visto che almeno in teoria è un dolce al cucchiaio) di tiramisù light, illudendosi che quello preparato con il philadelphia, o peggio ancora con lo yogurt, al posto del mascarpone, sia comunque degno di questo nome...sacrilegiooooo!
Bene, allora chiariamo subito una cosa: Dal momento che l'essenza profonda di questo dolce è proprio quello di tirarci su, mi spiegate come fa lo yogurt, a tiravi su? Ma volete mettere la botta calorica che vi da il mascarpone?! 
Perchè dovete sapere che il Tiramisù in realtà è nato verso la fine del XVII come una sorta di viagra! 
Si narra infatti che vide la luce a Siena, in occasione della visita di Cosimo III de' Medici. I pasticcieri della città decisero di realizzare, proprio in onore del granduca, un dolce che rappresentasse le sue caratteristiche. Doveva essere un dolce “importante” che contenesse al suo interno ingredienti semplici ma gustosi, ma doveva essere anche un dolce sfarzoso e goloso poiché il nobile era un gran golosone. Venne così realizzata la “Zuppa del duca” che divenne un dolce talmente apprezzato che si diffuse subito tra i cortigiani che attribuivano al dolce proprietà eccitanti e afrodisiache e ne consumavano abbondanti porzioni prima di ogni incontro amoroso. Fu così che la "Zuppa del duca" cambiò il suo nome divenendo per tutti il "Tirami su" !
Vista la recente diatriba (http://www.vanityfair.it/vanityfood/food-news/13/08/29/la-guerra-del-tiramis%C3%B9-tra-veneto-e-friuli) sull'origine del Tiramisù (il Governatore del Veneto ha chiesto di recente l'attribuzione dello status STG - specialità tradizionale garantita- al fine di riconoscerne la provenienza trevigiana) ci tengo però a precisare che questa è solo una delle leggende più curiose e divertenti trovate in rete, non voglio certamente polemizzare sull'attribuzione della ricetta del tiramisù alla Toscana piuttosto che al Veneto o al Friuli! Anche perchè sarei troppo di parte!
Insomma, siccome non si sa chi abbia inventato per certo questo dolce, è ovvio che non esiste una ricetta originale...E visto che è ben accetta ogni versione, purchè calorica e golosa, oggi vi presento la mia.



Premetto però che la ricetta tradizionale di famiglia vuole che il buon tiramisù di mamma Eliana sia realizzato a base di pavesini imbevuti nel cioccolato fondente sciolto insieme al caffè espresso e ricoperti di crema di mascarpone ottenuta con dosi "a occhio" alla maniera della nonna Assuntina: "Ricorda: per fare la crema mascarpone devi usare un cucchiaio di zucchero e un uovo per ogni etto di mascarpone meno un bianco".
Siccome, però la ciotolona di tiramisù non si addice molto ai pranzi di compleanno perchè poco elegante e per nulla scenografica, ho ideato la mia versione "a torta", utilizzando come base un pan di spagna al cioccolato (che poi in fin dei conti non è proprio un "pan di spagna" perchè fatto con il burro). Il pan di spagna viene poi tagliato in tre strati, bagnato con il caffè espresso e farcito di crema mascarpone  per poi essere infine decorato con i savoiardi, disposti ai bordi del dolce.
Insomma, come potete notare, non sono di certo una di quelle che patteggia per le versioni light...d'altronde i dolci son dolci, non si può stare di certo a contarne le calorie, piuttosto sto a digiuno una settimana, ma una fettina di torta tiramisù non me la leva nessuno, nemmeno diventassi cento chili!



TORTA TIRAMISU'


Ingredienti (teglia dal diametro di 24 cm):
PAN DI SPAGNA AL CIOCCOLATO:
150 gr di burro;
180 gr di cioccolato fondente;
150 gr di farina;
150gr di zucchero;
un pizzico di sale;
6 uova;
1 bustina di vanillina;
1 bustina di lievito
CREMA AL MASCARPONE:
350 gr di mascarpone;
4 uova (3 tuorli e 2 chiare);
100 gr zucchero (circa 4 cucchiai);
- 1 bicchiere di caffè,  
- cioccolato a pezzi grattugiato e savoiardi per guarnire

Procedimento:
Prepariamo il pan di spagna al cioccolato: Innanzitutto facciamo sciogliere il cioccolato a bagnomaria.
Nel frattempo montiamo il burro con 80 g di zucchero, aggiungiamo quindi i tuorli e sbattiamo il tutto con le fruste. Sempre continuando a mescolare aggiungiamo piano piano il cioccolato fuso e la farina setacciata fino a otterete un impasto omogeneo. Montiamo quindi gli albumi a neve con un pizzico di sale e aggiungiamo il restante zucchero e la vanillina continuando a montare per un minuto.
Incorporiamo quindi gli albumi all'impasto un pò per volta fino ad ottenere impasto omogeneo e uniforme, ed infine aggiungiamo il lievito.
Versiamo il composto nella teglia imburrata ed infarinata e livelliamolo per bene, facendo attenzione soprattutto ai bordi.
Inforniamo il dolce a 170° per circa 50 minuti (prova stecchino sempre valida!!!)
Appena tolto dal forno facciamo intiepidire la torta nella tortiera per 5 minuti, poi facciamolo raffreddare su una gratella.
Nel frattempo prepariamo la crema al mascarpone: Dividiamo il bianco dal rosso dell'uovo e li mettiamo in due ciotole distinte. Uniamo ai rossi lo zucchero e mescoliamo bene con le fruste elettriche finchè il composto non diventa chiaro e spumoso. Aggiungiamo quindi il mascarpone e continuiamo a mescolare il tutto.
Montiamo a neve i bianchi dell'uovo e li uniamo al precedente composto continuando a mescolare con un cucchiaio dal basso verso l'alto.
A questo punto tagliamo il pan di spagna al cioccolato in tre dischi della medesima altezza e bagniamo ciascun disco con il caffè caldo non zuccherato. Sistemiamo il primo disco al centro del vassoio , una volta bagnato con il caffè, vi spalmiamo sopra la crema al mascarpone livellandola bene. Vi posizioniamo sopra il secondo disco e ricopriamo anche questo con la crema livellandola bene. Infine completiamo con l'ultimo disco di pan di spagna e  splamiamo sulla superficie e sui bordi la crema al mascarpone rimasta. 
Infine tagliamo i savoiardi e posizioniamoli intorno alla torta con la parte tagliata in basso e cospargiamo tutta la superficie con del  cioccolato fondente grattugiato.



domenica 1 settembre 2013

....RICOMINCIO DA QUI...

Devo ammettere che ricominciare a scrivere dopo un anno mi fa un certo effetto...sopratutto perchè in questi dodici mesi ne sono successe praticamente di tutti i colori....
Sì, lo so, che siete curiosi di sapere qualche pettegolezzo, ma siccome di Gossip Girls e Beautiful ne abbiamo le scatole piene, preferisco omettere le ciane del caso e venire al dunque: i dolci. 
Beh, non si può dire che io abbia certo un problema con il mangiare, visto che è praticamente il mio chiodo fisso...non penserete mica che in questi dodici mesi non abbia mai pasticciato!? Anzi! I dolci (e i salati) non sono di certo mancati nella mia cucina!
Oddio, certo che se ci penso bene, quelle costruzioni zuccherose che facevo in passato non le ho più fatte, sono diventata talmente "pigra" (in realtà "pigra" non è la parola più appropriata, diciamo piuttosto che ero "occupata in altre faccende") da limitarmi a dolci più semplici e banali, come panne cotte, crostate, profiteroles, biscotti, cheesecakes... insomma roba che in un oretta riesci a sfornare tranquillamente senza mettere in soqquadro la cucina per intendersi! E sempre per "pigrizia" non ho più pubblicato le mie ricette su questo blog...tant'è che dopo aver preso la decisione di riaprire i battenti ho sudato sette camicie per recuperare nome e password di blogspot...e una volta entrata nel pannello di controllo non mi ricordavo nemmeno più come si faceva a scrivere un nuovo post! Che ci volete fare...la vecchiaia avanza...un anno in più sulle spalle inizia a pesare...e sopratutto i miei poveri neuroni iniziano a reclamare un pò di risposo! 
Però adesso mi sono appuntata a caratteri cubitali sulla mia agenda le credenziali per accedere al blog, quindi salvo imprevisti, non ho più scuse per disertare il blog... 
Vediamo se questa è la volta buona per ricominciare a pubblicare con una certa costanza le ricette sul blog! Ma non illudetevi troppo eh!? Perchè conoscendomi...non si sa mai! ;-)
Ad ogni modo, dicevamo, i dolci. 
Ebbene, per salutare questa imprevista e sorprendente estate che sta volgendo al termine, ma sopratutto per farmi perdonare per la mia interminabile assenza, ho pensato di regalarvi questa crostata, semplice ma di effetto, fresca, dolce e golosa, una torta che profuma d'estate: la fragranza aromatica dei fiori di lavanda cosparsi sulla superficie si unisce al dolce profumo delle pesche maturate al sole, creando una perfetta armonia di sapori e odori, il tutto racchiuso in una fragrante e scioglievole guscio di pasta frolla aromatizzata con dello zucchero di canna...Vi avverto, è uno di quei dolci fatti un pò ad occhio, quindi, salvo seguire le dosi per la preparazione della frolla, potete personalizzare la ricetta, aumentando o diminuendo ad esempio la dose di marmellata e sostituire le pesche gialle con le cotogne, percocche...insomma date sfogo alla vostra fantasia, ma fate questa crostata finchè siete in tempo perchè sono certa che non ve ne pentirete! 


CROSTATA DI PESCHE 
AL PROFUMO DI LAVANDA



Ingredienti per uno stampo del diametro di 24cm:
- per la frolla:
300 gr di farina
150 gr di burro
2 uova
100 gr di zucchero
1 cucchiaino di lievito
- per il ripieno:
marmellata di pesche q.b.
3 pesche gialle;
fiori di lavanda q.b.
zucchero di canna q.b.

Procedimento:
Innanzitutto prepariamo la pasta frolla:
In una ciotola mescoliamo velocemente il burro freddo tagliato a dadini, con lo zucchero e le uova (utilizzeremo un uovo e un tuorlo) fino ad ottenere un composto omogeneo; uniamo quindi la farina ed il lievito e lavoriamo bene prima con una forchetta poi con le mani finchè la farina non è completamente incorporata ed il composto non è elastico ed uniforme. Lasciamo riposare l'impasto in frigo per 30 minuti.
Trascorsi i 30 minuti previsti stendiamo la nostra pasta con un matterello tra due fogli di carta da forno (per evitare che si attacchi sia al mattarello che al ripiano) con la stessa foderiamo una teglia rivestita di carta da forno creando quindi base e bordi. Spalmiamo sulla base la marmellata, quindi tagliamo a fettine sottili le pesche e le disponiamo a raggiera sopra la marmellata. Infine cospargiamo il tutto con i fiori di lavanda e una manciata di zucchero e inforniamo a 180° per circa 40 minuti o comunque finchè i bordi della crostata non saranno dorati.
Quindi sforniamo il dolce e lo lasciamo raffreddare completamente prima di servirlo.



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